YOGA E PAVIMENTO PELVICO. Problemi e soluzioni

Immagina di entrare in una casa sconosciuta immersa nel buio totale. Ti orienti facilmente? Ti senti al sicuro? Sei tuo agio e rilassato?
Queste sensazioni non sono fantasia, perché in modo simile, ogni giorno noi umani abitiamo il nostro corpo al buio, senza mai conoscerlo e percepirlo, soprattutto nelle sue parti più nascoste e interne. 
Noto spesso questo disorientamento, tra chi inizia a praticare Yoga, in particolare tra i più giovani. Sembra si sia  persa la capacità di "sentire" e  quindi di orientarci tra i messaggi che il nostro corpo ci invia di continuo, per avvisarci di stanchezza, fame, sete, tensioni, disagi, ma anche benessere, piacere e sollievo.

Un luogo del corpo che in genere è poco familare è certamente Il pavimento pelvico: una struttura neuromuscolare strategica, collocata sul fondo del nostro bacino. Forse non a caso i disturbi nell'area pelvica sono così comuni, riguardano donne e uomini di ogni età , non sono solo un problema delle persone anziane, come comunemente si pensa. Sono sovente trascurati, poco diagnosticati e raramente trattati in modo adeguato. Diventano così scomodi compagni nascosti di tutta una vita.

E' proprio inevitabile andare a braccetto con il disagio giorno dopo giorno? Possiamo prevenire queste disfunzioni così diffuse?
Come vedremo le soluzioni ci sono e le risorse per stare meglio sono già in noi , dobbiamo solo riscoprirle ed imparare ad utilizzarle con più  intelligenza. Iniziando a conoscere meglio il primo territorio che abitiamo: il nostro corpo.
Lo Yoga ci insegna proprio questo.

 UN INFERNO NASCOSTO

Avrai sperimentato sulla tua pelle come il corpo cambia incessantemente, con il tempo che passa, ma anche in modo imprevedibile, lasciandoci con una sensazione di fragilità e incertezza.
I cambiamenti e i disagi che riguardano l'area pelvica, sono ancora oggi considerati imbarazzanti, possono essere vissuti come una condanna o semplicemente taciuti. Questo silenzio che si estende da chi ne soffre a chi dovrebbe prendersi cura con competenza professionale della nostra salute.

Dolore, incontinenze, difficoltà sessuali, prolassi, parti difficili, sono alcune delle situazioni che possono derivare da disfunzioni in questa importante struttura collocata sul fondo del nostro bacino.  Disfunzioni che a volte possono ricollegarsi anche a problemi articolari, dolori alla schiena, disturbi vocali e infiammazioni ricorrenti.

Il pavimento pelvico femminile è indubbiamente più vulnerabile di quello maschile, sia per la sua struttura, che per le sue funzioni legate alla sessualità, alla gravidanza e al parto.

Per citare solo il disturbo più comune, si è stimato che circa tre milioni di persone di ogni età e genere soffrono di incontinenze solo in Italia. Un dato probabilmente sottostimato, se si considera che scarsa è la consapevolezza e la comunicazione di questo disturbo invalidante.
Allo stesso tempo sono in aumento:
- la vendita dei dispositivi utili a coprire temporaneamente il problema ( vedi gli assorbenti usa e... getta nell'ambiente),
- le soluzioni fai da te con esercizi inappropriati e generici
- la sensazione di inadeguatezza di chi ne soffre. 
 
Farci delle buone domande può stimolare qualche utile riflessione.

- Perché si parla poco di questa parte del corpo?
- Come mai sono così scarse le informazioni e le risposte anche da parte degli specialisti a cui ci affidiamo prima e dopo il parto, durante la menopausa, prima e dopo interventi chirurgici che coinvolgono l'area pelvica? 
- Perché non ci sentiamo davvero a casa nel nostro corpo?

IL DOLORE FEMMINILE E' INEVITABILE?

E' desolante constatare come ancora oggi, il dolore fisico nel corpo femminile sia considerato normale e quasi inevitabile.
Un condizionamento culturale tuttora tenacemente radicato e pericoloso per la nostra salute fisica e psicologica. Pensare siano inevitabili l'incontinenza, il dolore mestruale e il dolore nei rapporti sessuali, credere che un prolasso degli organi pelvici si risolva con l'attesa, può solo aprire la strada a inevitabili peggioramenti.

Non sono esenti da questo condizionamento anche molte attività fisiche e pratiche Yoga inappropriate; soprattutto quando diventano esibizioni estenuanti,  proposte in modo indiscriminato a persone di ogni età e condizione di salute.  Da notare che anche nelle attività agonistiche o ad alto impatto, raramente viene valutato lo stato del pavimento pelvico, cosa importante soprattutto per le bambine e le giovani donne.
Vediamo come nella cura del corpo,  la priorità si sposti tutta verso ciò che appare: donne e uomini sono disposti a spendere tempo, energia e ingenti somme di denaro, per la cura di ciò che è visibile, della pelle e dei capelli, dei muscoli che scolpiscono la forma esteriore.
Siamo invece meno educati e propensi a prenderci cura delle parti di noi meno visibili agli altri e raramente ci viene insegnato ad affinare la nostra percezione interna. Anche quando questa capacità di abitare con la nostra consapevolezza tutto il corpo, che apprendiamo nella pratica Yoga,  ci fa sentire più integri e felici. 

CHI PUO' AIUTARCI AD ANMMINISTRARE IL NOSTRO REGNO?

In presenza di disturbi e disfunzioni del pavimento pelvico, il "fai da te" può fare gli stessi danni del silenzio. Anche Re e Regine amministrano il loro regno avvalendosi di collaboratori competenti.
Esercizi improvvisati  possono rivelarsi controproducenti. Un esempio piuttosto  comune è quello in cui in presenza di una muscolatura pelvica ipertonica e contratta, di cui non si è consapevoli, si insista sul generico rafforzamento, peggiorando la situazione.
A chi ci possiamo rivolgere se ci accorgiamo di avere problemi in quest'area?
La buona notizia è che la coscienza delle disfunzioni pelviche è cresciuta negli ultimi anni e si sono formate specifiche figure sanitarie : ostetriche, fisioterapiste, ginecologi o urologi, con una specializzazione per la valutazione e riabilitazione del pavimento pelvico.  Sono queste le figure di riferimento più adatte a cui rivolgerci se abbiamo dei problemi o se vogliamo conoscere il reale stato di salute del nostro pavimento pelvico. 
L'approccio scientifico, di chi ha dedicato anni allo studio ed alla comprensione delle dinamiche del corpo, è difficilmente sostituibile.
Ed è sempre più auspicabile una integrazione intelligente tra Yoga e medicina.

IL PAVIMENTO PELVICO NELLA PRATICA YOGA

Lo Yoga con un approccio completamente diverso, da sempre considera corpo, mente e respiro nella loro integrità funzionale. Il pavimento pelvico nello Yoga viene integrato nella esperienza corporea e respiratoria ... da migliaia di anni!
Nelle pratiche che includono  Āsana e soprattutto Prānāyāma, siamo stimolati a sperimentare il nostro corpo in posizioni e movimenti diversi e veniamo invitati all'ascolto del nostro respiro che si muove in noi, focalizzandoci sulla sensibilità interna più che sulla performance.
Questo approccio è fondamentale per prevenire le disfunzioni in quest'area, prenderne coscienza ed orientarci, quando è il caso verso percorsi mirati di cura.
La pratica adatta ci consente inoltre di riportare vitalità, consapevolezza ed energia nelle parti del corpo prima silenti o poco sensibili, restituendoci una sensazione di completezza e integrità che ci rende più forti e felici.

Considerata la profondità di questo lavoro, è della massima importanza usare i diversi mezzi dello Yoga con competenza, evitando danni che purtroppo anche in questo campo non sono rari.

Per citare un esempio, l'uso superficiale e indiscriminato di Mula Bandha, che prevede una attivazione mirata di alcuni muscoli del pavimento pelvico, può rivelarsi dannoso se non si conosce lo stato di salute dei praticanti che lo eseguono e non si è  certi della loro consapevolezza del corpo. Un rischio evidente nella pratica in gruppo, ma evitabile in un contesto di lezioni individuali.

E' bene ricordare come anche nella pratica Yoga ci devono essere ben chiari i passaggi necessari per poter integrare in modo intelligente e progressivo il pavimento pelvico nella pratica e nelle attività della vita quotidiana.

CINQUE PASSAGGI FONDAMENTALI

 In un contesto di insegnamento individuale, una insegnante esperta può tradurre in pratica questi cinque obiettivi,   usando i mezzi dello Yoga più adatti alla persona.

1- Percezione dell'area del bacino, localizzazione del pavimento pelvico e delle sue relazioni funzionali con le altre parti del corpo e         con i movimenti respiratori.

2. Percezione dei movimenti del pavimento pelvico, anche in relazione al respiro

3. Capacità di rilassare e contrarre i diversi muscoli dell'area pelvica applicando il "giusto sforzo"

4. Riattivazione di  una respirazione completa e naturale, in grado di coinvolgere il diaframma e la muscolatura pelvica 

5. Progressiva consapevolezza del pavimento pelvico nelle attività e posture  quotidiane , individuando le strategie migliori per non sovraccaricarlo o indebolirlo.

 DUE STRUMENTI PREZIOSI PER TE 

Se già pratichi Yoga ci sono due strumenti preziosi che non devono mai mancare nelle tue esperienze sul tappetino:

1. L'ascolto. indipendentemente dalla tecnica e dalla sequenza che svolgi, rallenta per creare il giusto tempo per l'ascolto delle tue sensazioni, offri a te stesso delle piccole pause tra le azioni, per sentire cosa ti sta realmente accadendo . Fidati di te!

2.  Il respiro come una guida . Segui con attenzione il flusso del respiro che ti attraversa, fatti guidare a sentire le varie parti di te: gli spazi interni, l'espansione delle pareti del corpo, i movimenti sottili, il cambiamento continuo. In te c'è un maestro sempre pronto ad accompagnarti nelle tue esplorazioni!

Spero leggendo avrai trovato qualche spunto utile per la tua situazione personale. Se non hai mai sperimentato la pratica Yoga ti consiglio di iniziare con una buona guida questa straordinaria esplorazione! Ti sarà di grande aiuto per ristabilire un dialogo con il tuo corpo e con le tue sensazioni.