YOGA E SONNO

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La sveglia di Marianna suona alle sei e trenta. La doccia, i bambini da svegliare, ascoltare, lavare, vestire e mettere davanti ad una bella colazione. Un rapido sguardo agli impegni della settimana, un paio di messaggi per organizzare il lavoro, la revisione dell'auto e le visite dal dentista e poi fuori, nell'aria frizzante del mattino verso una nuova giornata di vita.

 IL PALCOSCENICO IMMAGINARIO

Marianna cerca di pianificare le sue giornate al dettaglio, ma queste puntualmente si arricchiscono di imprevisti e novità. Per fortuna non è sola, ma le sfide sembrano non avere mai fine. Così tra una risata e un'arrabbiatura, uno spavento e un sospiro di sollievo, infine si arriva a sera. Il silenzio torna ad abitare la casa e tutti nei loro letti scivolano finalmente nel sonno.
Marianna invece pensa, pensa alla sua giornata e a quella che verrà, a ciò che ha dimenticato e a quello che avrebbe potuto fare in modo diverso. Pensa e pianifica i giorni a venire, immagina scenari e soluzioni, gioisce e soffre su un palcoscenico immaginario.
Si occupa in anticipo di fatti che potrebbero accadere in un futuro dai contorni irreali o che forse... non accadranno mai.
A volte è così presa dai suoi pensieri da non accorgersi di quanto iI respiro si fa corto, neppure sente cosa accade al suo corpo, che riflette sensibilmente i suoi stati d'animo. Spalle e viso si fanno contratti, l'addome fatica ad ammorbidirsi, le gambe sembrano non trovare pace. E il sonno non arriva...Solo dopo qualche ora, una bella tisana e una lettura che consuma le sue ultime forze , anche Marianna esausta cede e si addormenta. Il suo è un sonno agitato, si sveglia al minimo rumore e sempre prima del suono della sveglia. 

SONNO SALUTE E MALATTIA

Non so se ti sei mai trovato in situazioni simili, che a quanto pare sono piuttosto comuni. Mi auguro comunque che ti sia capitato saltuariamente e per periodi brevi.
Oltre a sentirci stanchi e irritabili quando dormiamo male, nel tempo questa condizione incide inevitabilmente sulla nostra salute. Molti studi hanno messo in luce come una cattiva qualità del sonno influisca negativamente sul nostro sistema immunitario, sulla salute cardiovascolare, sulla rigenerazione di muscoli e ossa, sulla memoria e la capacità di rimanere focalizzati, oltre che sull'efficienza e plasticità del nostro cervello, che durante il sonno...non dorme, ma lavora per noi.
Esistono anche rare condizioni organiche e specifiche malattie che interferiscono con il sonno e delle quali si occupa  la medicina, ma più comunemente l'insonnia è causata  da tensioni, preoccupazioni, sedentarietà, cattiva alimentazione e soprattutto da una condizione di stress che non riusciamo a gestire.
E' interessante notare come in condizione di stress il nostro organismo produca sostanze che interferiscono con il sonno; l'insonnia, a sua volta mantiene attiva questa reazione fisiologica allo stress in un circolo vizioso che si autoalimenta.

IL CERVELLO NON DORME MAI

Siamo abituati a pensare al sonno come all'interruzione dalle attività della mente e del corpo. Una pausa necessaria, ma anche una perdita di tempo, visto che avremmo un sacco di cose da fare! Così non di rado rinunciamo al sonno pensando di migliorare la nostra "produttività". Una scelta che, se nel breve periodo e con i giusti tempi di recupero, può consentirci di far fronte a momenti di emergenza o impegni improrogabili, nel lungo periodo produce effetti esattamente opposti.
L'efficacia delle nostre azioni è sempre figlia di una mente chiara. 
 Mentre dormiamo, corpo e mente si scollegano temporaneamente e il nostro cervello rimette in ordine, seleziona, fissa o elimina, assicurandoci al risveglio una mente fresca e rigenerata. Il nostro cervello durante il sonno non si spegne!
Se oggi  questi meccanismi sono stati spiegati dalle neuroscienze, già molto tempo prima, attraverso una indagine introspettiva  completamente diversa,  si era intuita la natura del sonno, annoverato tra le funzioni fondamentali della mente umana. Nel primo capitolo del testo Yoga Sutra attribuito al saggio Patanjali: nidrā, il sonno profondo, viene infatti indicato come una delle cinque modalità di funzionamento della  mente umana, insieme alla memoria, all'immaginazione, alla conoscenza errata e alla conoscenza corretta. 

 LA SOLUZIONE E' NASCOSTA IN OGNUNO DI NOI

Quando ci sentiamo privi di energia, sovrastati da impegni a cui non riusciamo a far fronte, irritabili, confusi e poco focalizzati sui nostri compiti essenziali, una buona idea può essere quella di avere più cura di questa funzione di base, il sonno.
Quando cerchiamo all'esterno i rimedi alla nostra cronica mancanza di energia, non dobbiamo dimenticare che la nostra natura ha già in sé un perfetto sistema di rigenerazione, che entra in azione proprio mentre dormiamo. 
Lo Yoga non aggiunge alla nostra vita nuovi poteri e non ci trasforma in ciò che non siamo, ci insegna invece a ritrovare la strada verso quel luogo di noi stessi in cui sono custodite le "istruzioni" per usare al meglio ciò che già abbiamo. Ci conduce ad integrare in modo più armonioso il corpo, il respiro e la nostra mente.
Così come possiamo ri-apprendere a respirare con la libera naturalezza dell'infanzia, possiamo anche risvegliare in noi la naturalezza di un sonno ristoratore.

IN CHE MODO LO YOGA CI AIUTA A DORMIRE BENE?

Uno dei primi benefici che i praticanti Yoga riconoscono è un miglioramento della qualità del sonno. 
Lo Yoga agisce su più fronti, accerchiando le varie cause che ci impediscono di dormire bene e andando alle radici dell'insonnia.
Da un lato le pratiche Yoga più rilassanti e un lavoro adatto con il respiro, sono estremamente efficaci nel riportare il nostro sistema ad uno stato di base  e di integrazione, rimuovendo gli ostacoli che più comunemente interferiscono con un sonno regolare. Nell'esperienza comune le pratiche rilassanti sono anche molto piacevoli. Ci riportano infatti a sperimentare uno stato di pace e benessere, che avevamo forse dimenticato, o ricercato per mari e monti, scoprendo infine che questo quieto giardino è in noi da sempre.
D'altro lato lo Yoga agisce anche su altri aspetti della nostra vita.
 Ci insegna ad ascoltare e decifrare i messaggi del corpo, ad esempio sentendo la stanchezza e riconoscendo per tempo le tensioni.
Ci aiuta a familiarizzare con il nostro respiro e ad usarlo per calmarci quando serve, anche durante una notte agitata
Ci restituisce fiducia nelle nostre possibilità, dandoci un senso di sollievo e sicurezza.
Ci allena a stare nel presente, evitando la dispersione delle nostre forze nell'irrealtà del futuro e nella fissità del passato.

QUALI PRATICHE PER UN BUON SONNO?

. Anche se alcune Āsana o tecniche respiratorie o meditative possono essere migliori di altre per favorire il rilassamento e il sonno, non esistono ricette universali. Ci sono invece principi comuni che possiamo applicare ad una pratica adatta a noi, in base all'età, al nostro stato di salute e alle nostre attitudini. Una buona guida in questo caso, può fare la differenza. 
Queste sono le caratteristiche di una pratica adatta al nostro scopo:
- Un lavoro corporeo lento e ricco di pause per l'ascolto del corpo e del respiro.
- Posizioni di allungamento morbido, chiusura, torsione dolce, posizioni supine e sedute. Sempre in condizione di agio.
- Un respiro in cui favorire la fase espiratoria, le pause naturali a polmoni vuoti, senza forzature e con le tecniche più appropriate.
- Un'ampio spazio di silenzio dedicato all'ascolto del respiro, al prānāyāma, alla meditazione o al rilassamento alla conclusione della sequenza.

Un giorno forse anche Marianna  ritroverà il sonno perduto. E accorgersi che era sempre stato lì, nascosto dietro le quinte del suo palcoscenico, sarà un gran sollievo.