Quando siamo stanchi e confusi, fermarci è un'azione che può rendere migliori quelle successive.
Ma è un atto insolito, per tutti noi stranamente difficile, nella sua apparente semplicità.
La meditazione inizia proprio da qui.
E' una pratica difficile?
La tecnica è facile e alla portata di ogni essere umano. Richiede fiducia, dedizione e una buona guida.
- Non richiede posizioni obbligate
- Non è necessario svuotare la mente ( cosa peraltro impossibile)
- Non è legata ad alcun credo religioso
Ciò che realmente è difficile è decidere di praticare, rinnovando nel tempo questa decisione.
Fermarsi, mettersi in ascolto, imparare da quel che succede, esplorare.
E' come attingere ad una fonte salutare di cui, forse, ignoravamo l'esistenza
Essere presenti mentre viviamo non è poi così scontato...La nostra mente vaga incessantemente da un passato irrisolvibile ormai, a un futuro che può solo essere immaginato.
Stress e affaticamento cronico sono i frutti aspri di questo approccio alla vita, o forse, sarebbe meglio dire, di questo nostro esilio dalla pienezza della vita.
In questa epoca di incertezze , concederci del tempo per sviluppare la preziosa qualità della consapevolezza, può rappresentare uno degli investimenti più saggi.
Coltivare la consapevolezza è l'essenza di tutte le pratiche di meditazione. Pochi sanno che è anche il cuore dello Yoga.
Nel testo Yoga Sutra di Patanjali , lo stato di meditazione rappresenta una tappa fondamentale del percorso ed anche il filo conduttore di tutto il viaggio.
Oriente e Occidente su questo terreno poco battuto si incontrano da sempre. Come ci raccontano le testimonianze di esseri umani valorosi, che in tutte le epoche si sono avventurati prima di noi in questi territori ignoti, coltivando il silenzio e l'osservazione equanime. Provengono da tutti gli angoli del mondo.
E' naturale che vi siano diversi percorsi, metodi e tecniche per risvegliare dal torpore la presenza consapevole, questa prodigiosa qualità umana. La grande ricchezza degli abitanti del pianeta risiede anche nelle infinite differenze.
Ma Il labirinto di metodi, etichette, gruppi...può diventare fonte di fraintendimenti e confusione. Potremmo finire per desistere dall'impresa o inerpicarci su versanti infidi e scivolosi: vicoli ciechi che inghiottono il nostro tempo così prezioso.
Come riconoscere il metodo adatto? Indubbiamente dalla sua efficacia nella vita reale.
Condividere il cammino, seguendo le indicazioni di chi ci ha preceduto in queste avventure, renderà il viaggio più sicuro e interessante.
Sostare in silenzio con altri esseri umani come noi, è un atto straordinario e potente.