E' una sera d'autunno e alla fine della lezione fuori è già buio. Nella sala di pratica c'è una luce calda e una quiete che invitano ad indugiare ancora un poco sui tappetini. Un sorriso, un saluto, poi ognuno si allontana con il suo passo. Le espressioni del volto e l'incedere sono sempre diversi da quelli con cui siamo entrati qui.
Ma non tutti hanno fretta di uscire e due amiche che si sono unite da poco al gruppo, vogliono condividere le loro prime scoperte...
UNO SGUARDO NUOVO
Con un misto di stupore e preoccupazione sul viso una di loro mi confida : "Mi sono accorta di avere un respiro molto superficiale...bloccato, respiro certamente in modo sbagliato!"; l'amica con tono più drammatico: " ho scoperto che non respiro affatto!"
Vedremo presto come queste "preoccupanti scoperte" e i timori che le accompagnano, siano condivise dalla maggior parte dei praticanti onesti, quando incontrano per la prima volta la realtà del loro respiro nelle sue molteplici manifestazioni.
Osservazioni che denotano nei praticanti l'attivazione di uno sguardo interiore, uno degli strumenti più potenti nelle mani di uno Yogi, anche se alle prime armi. Osservazioni che meritano rispetto, ascolto e attenzione da parte degli insegnanti.
UN SAGGIO CI AVVISA
Sulla via dello Yoga I primi incontri con il respiro, sono una avventura inevitabile, che può sortire effetti molto diversi.
Così ci avvisa il saggio Svatmarama: "Come un leone, un elefante, una tigre, si addomesticano a poco a poco, così anche il prānā deve essere controllato per gradi, altrimenti distrugge chi lo pratica"(Hata -yoga-pradīpikā (II,15-6)La lucerna dello hata- yoga).
Nella visione dello Yoga, il respiro oltre a veicolare nell'organismo i gas indispensabili alla vita, liberandoci al contempo dalle scorie della combustione, porta in sé una potente energia cosmica che sostiene la vita, chiamata Prānā.
LA VIA DELLA GENTILEZZA
L'idea di doverlo controllare per ottenere rapidamente benefici e poteri è purtroppo molto diffusa. Non è raro vedere praticanti che forzano oltre misura questo delicato processo, senza ancora conoscerne la natura, cosa che accadrà nel tempo e per esperienza diretta.
Fino a quando il nostro respiro è un po' "selvaggio" , ci converrà procedere con gentilezza , evitando di mettergli le briglie con tecniche sofisticate, nell'illusione di controllarlo e modificarlo. Potrebbe rivelarsi controproducente o semplicemente inutile.
Prima di "controllare" o modificare questo delicato flusso, utilizzando l'ampio patrimonio di tecniche del Prānāyāma, c'è un vasto territorio da percorrere, che riserverà nel tempo a tutti i praticanti coraggiosi, ottimi insegnamenti e risultati sicuri, senza andare tanto lontano.
Ad esempio l' osservazione tranquilla dei moti del respiro in una posizione comoda, oltre che in vari momenti della vita quotidiana, ci consentirà di familiarizzare con una parte di noi fondamentale. Quando ci accorgiamo dei cambiamenti del respiro al variare dei nostri stati emotivi e notiamo quanto le tensioni muscolari o le posizioni sbagliate possono ostacolarne il flusso, cominciamo ad avere un mezzo molto concreto per conoscere noi stessi e trasformare la nostra vita in uno spazio più libero.
Questa pratica regolare, con un atteggiamento privo di giudizio, potrà condurci a sperimentare un respiro più libero e fluido, rigenerante e pacificante. La chiarezza e la stabilità interiore che ne derivano, genereranno azioni più efficaci in tutti i campi della vita.
LA CHIAVE E' GIA' NELLE NOSTRE MANI
I nostri ritmi di vita incalzanti, l'eccesso di stimoli a cui ci sottoponiamo, la carenza cronica di riposo...minano alla base alcune delle nostre funzioni vitali e la nostra salute emotiva. Per avere accesso ad una vita più serena e gratificante può sembrare troppo banale usare la preziosa chiave che è già nelle nostre mani. Ricordiamo che il respiro è sempre con noi e, ad eccezione dei momenti in cui ci mette in difficoltà per un malessere o un attacco di ansia, rischiamo di non notarlo affatto. Così ci affanniamo a cercare all'esterno supporti che ci consentano di mantenere ritmi di attività e prestazioni innaturali, con il rischio di una rincorsa senza fine che ci lascia...senza fiato.
La qualità del nostro respiro rifletterà così, molto più degli oggetti che possediamo , la qualità della nostra vita.
Prenditi 15 minuti per incontrare il tuo respiro con questa semplice pratica.